Amianto , nuovo protocollo per la sorveglianza sanitaria

Sorveglianza sanitaria – Dopo anni arriva l’ok della giunta regionale. Un’altra vittoria per gli ex lavoratori di Ottana Soddisfatta Sabina Contu (Aiea): «Finalmente procedure uniche per diagnosticare le patologie»

NUORO. È tempo di buone notizie per gli ex lavoratori di Ottana esposti all’amianto. Dopo i primi riconoscimenti da parte dell’Inail delle malattie professionali provocate dall’amianto negati per anni, è ora la volta dell’approvazione da parte della giunta regionale del nuovo protocollo per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori che sono stati esposti alla fibra killer, che, tra gli ex lavoratori di Ottana, ha, finora, provocato 123 vittime. Il provvedimento, promesso dall’assessore Luigi Arru nel corso di un’assemblea pubblica a Nuoro, è stato approvato due giorni fa. Un anno di gestazione che ora ha dato i suoi frutti. «Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru – si legge in una nota della Regione – è stato approvato il protocollo operativo per l’informazione e l’assistenza ai soggetti che ritengono di avere avuto in passato una esposizione lavorativa all’amianto e per la sorveglianza sanitaria di coloro che vengono valutati come ex esposti». I dettagli del protocollo saranno resi noti oggi a Cagliari nel corso di una conferenza stampa. I lavoratori di Ottana ex esposti all’amianto conquistano così, dopo oltre 25 anni di lotte, un altro importante traguardo: l’uniformità delle procedure da parte delle diverse Asl dell’isola per la diagnosi e la sorveglianza sanitaria delle patologie asbesto correlate, cioè provocate dall’amianto. Finora, infatti, le linee di indirizzo non erano omogenee. Capitava che la stessa malattia venisse riconosciuta da una Asl e negata dall’altra. Molti lavoratori per ottenere una diagnosi certa erano costretti a ricorrere, a loro spese, a strutture della penisola. D’ora in poi non sarà così. Le procedure saranno uguali in tutte le Asl della Sardegna. Chi risulterà malato o ex esposto all’amianto a Oristano, lo sarà anche a Nuoro e Sassari. Positivo, se non entusiasta, il commento della presidente dell’Aiea (associazione esposti all’amianto), Sabina Contu, condottiera di tante battaglie per conquistare i diritti finora negati agli ex esposti. «Siamo molto soddisfatti in quanto con il nuovo protocollo si uniformeranno le procedure tra i diversi Spresal (l’organo tecnico dell’Inail per la sicurezza e prevenzione sul lavoro, ndc) delle diverse Asl e verrà garantito a tutti lo stesso trattamento in grado di dare luogo a una diagnosi certa e precoce delle patologie asbesto correlate».

15 giugno 2017

Leggi l’articolo originale di Federico Sedda su La Nuova Sardegna