Un’attività che la Fibronit ha svolto per circa 50 anni, producendo quantità notevoli di manufatti in cemento-amianto e andando a depositare, nell’area dello stabilimento inglobato con il passare degli anni sempre più nel tessuto urbano ad alta densità di popolazione, anche i rifiuti di lavorazione e gli scarti di produzione
Si è tenuto a Bari, organizzato dall’Ordine dei geologi della Puglia, l’incontro tecnico presso lo stabilimento ex Fibronit per parlare dell’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza permanete del sito.
All’incontro hanno partecipato 25 professionisti geologi che si sono confrontati con i progettisti dei lavori di bonifica, con il responsabile del procedimento e con la direzione dei lavori.
Ha aperto i lavori Tiziana De Razza, Consigliere segretario dell’Ordine dei geologi della Puglia, la quale ha evidenziato l’importanza della figura del geologo nelle bonifiche.
A seguire l’ing. Vincenzo Campanaro, Responsabile unico del procedimento e Direttore della ripartizione tutela ambiente, sanità e igiene del comune di Bari, il quale ha tratteggiato il lungo iter amministrativo che ha portato lo stabilimento Fibronit ad essere perimetrato quale Sito di interesse nazionale (Sin), sotto il controllo del Ministero dell’ambiente, e discutendo dell’inedificabilità dell’area con l’analisi dei primi importanti lavori di messa in sicurezza di emergenza del 2007 e questo sino agli attuali lavori di messa in sicurezza permanente.
Nella sua disamina l’ing. Campanaro ha voluto esprimere un ringraziamento speciale a Maria Maugeri, già Assessore comunale all’ambiente scomparsa recentemente, che non ha avuto modo di vedere la realizzazione di questo cantiere… «Senza la sua forza ed il suo impegno questi obiettivi non sarebbero stati raggiunti».
Dei lavori in corso che dovrebbero concludersi a dicembre 2018 ne ha discusso il geologo Maurizio Beretta, Progettista e Direttore lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente del sito.
A seguire, l’ing. Salvatore Adamo, dell’Ufficio direzione lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente della ex Fibronit di Bari, e il geom. Gianni Milano, tecnico della Teorema SpA, hanno illustrato i principali aspetti della direzione lavori di un cantiere complesso come quello della Fibronit.
A chiudere il geologo Salvatore Valletta, Presidente dell’Ordine dei geologi della Puglia, ha voluto evidenziare come i geologi pugliesi sono stati da sempre attenti al più opportuno superamento del rischio ambientale e sanitario del sito inquinato di amianto. Inoltre ha ricordato l’azione di denuncia e sensibilizzazione che l’Ordine pugliese ha svolto nel 1995 interessando tutti gli Enti preposti affinché si procedesse agli opportuni accertamenti sull’area atti a ricostruire lo stato ambientale del sito e i livelli di contaminazione da amianto in superficie e in profondità.
Grazie al sequestro dell’epoca ad opera della magistratura si è poi arrivati ad accertare il diffuso stato di inquinamento del sito e la sua pericolosità per la salute umana.
Valletta inoltre ha espresso soddisfazione per la modalità di bonifica adottata nel sito Fibronit che minimizza l’impatto sanitario oltre a contenere gli stessi costi di bonifica.
Un incontro tecnico che ha permesso poi la visita in cantiere, momento in cui i geologi presenti hanno avuto modo di fare il punto della situazione con progettisti, direzione lavori e Rup rilevando lo stato dell’arte di uno dei più importanti cantieri di bonifica di amianto a livello nazionale.
Perché la Fibronit è un sito inquinato di interesse nazionale che occupa un’area di circa 14 ettari a ridosso del centro città ed è circondato da tre popolosi quartieri quali quello di Japigia, Madonnella e San Pasquale.
Leggi l’articolo originale di Elsa Sciancalepore su Villaggio Globale