La legge riconosce il diritto di chiedere il risarcimento dei danni da tatuaggio quando il tatuatore non ha rispettato le regole di igiene prescritte. In caso di danno estetico, invece, non è dovuto alcun risarcimento.
Eseguire un tatuaggio può comportare gravi problemi per la salute. Per questo la legge riconosce la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni di tipo sanitario al tatuatore.
Dunque, il tatuatore è tenuto a risarcire i danni da tatuaggio al cliente che contrae un’infezione. Questo se è a causa del non rispetto delle norme igienico-sanitarie prescritte. Tuttavia il risarcimento danni è dovuto solo se il cliente dimostra di aver rispettato tutti gli accorgimenti prescritti dal tatuatore per evitare l’insorgere di infezioni o problemi sanitari di altro tipo.
Quando invece il danno è di tipo estetico, per esempio se il tatuaggio è difforme rispetto al disegno iniziale, non è detto che ci sia il risarcimento dei danni. Ciò perché per due ragioni principali:
il risultato finale dipende dalla bravura del tatuatore, che varia anche in base al prezzo pagato;
la giurisprudenza considera il tatuaggio “un’opera artistica”, rimettendo il giudizio estetico alla soggettività e ai gusti del tatuatore.
Andiamo ad approfondire la questione…
Leggi l’articolo di Isabella Policarpio su Money.it