Pomezia, confermata presenza amianto. Spente le fiamme alla Eco X, l’emergenza resta. Una città in ginocchio a quattro giorni dal maxi rogo che ha incenerito lo stabilimento per la raccolta e il primo trattamento dei rifiuti solidi urbani della cittadina industriale alle porte di Roma.
La procura conferma presenza amianto. Mentre i vigili del fuoco, intervenuti con 35 uomini a turno e mezzi eccezionali, iniziano le operazioni di bonifica, aumentano i residenti colti da malore. Lo denuncia l’Unità di Crisi dell’Ona, l’Osservatorio Nazionale Amianto: “Nausea, vomito, bruciore agli occhi e alle mucose i principali sintomi”. A lanciare l’allarme sono soprattutto i portalettere e i corrieri della zona: “Visto il perdurare dell’emergenza – dichiara la Uil Poste in una nota – e l’intensificarsi dei controlli da parte degli organi competenti con il fondato sospetto che nell’aria siano state disperse fibre di amianto e di altri agenti tossici, chiediamo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori postali che svolgono attività di recapito”. I sindacati di categoria proseguono: “Considerati i casi di malessere registrati in questi giorni dai portalettere, sicuramente i più esposti, con ricorso a visite presso le strutture di pronto soccorso e presso i medici di famiglia, chiediamo che da subito siano sospese tutte le attività di recapito che determinano forte esposizione ad agenti dannosi alla salute ancora non definiti. Riteniamo inoltre che le mascherine protettive antipolvere fornite oggi con protezione P2, non siano idonee a proteggere dalle polveri cancerogene e vadano sostituite con mascherine di protezione adeguata”. Intanto non si placano le polemiche. I residenti contestano soprattutto la mancata assistenza e la scarsa informazione. “Com’è possibile – raccontano gli abitanti di Pomezia – emettere ordinanze a casaccio sull’area a rischio (cinque chilometri) quando oggi esistono software specifici che prevedono l’andamento delle emissioni e contaminazioni nocive in una certa zona? È chiaro che l’area colpita è vasta ma questo dipende sempre dalle condizioni atmosferiche e dall’andamento dei venti. Possibile che con le stazioni meteo del vicino aeroporto militare di Pratica di Mare non siano stati acquisiti dati utili a circoscrivere meglio la zona effettivamente colpita?”.
E mentre prosegue il giallo sulla presenza amianto o meno, prima smentito dall’amministratore dell’azienda, poi confermato dai dirigenti della Asl, poi di nuovo messo in dubbio dalla stessa Asl e dal sindaco Fucci, almeno fino ai risultati dei campioni prelevati, la gente è terrorizzata.
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